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dai GIORNALI di OGGIa new york il vertice Onu sul clima Obama: "Clima, rischiamo catastrofe" Il presidente Usa parla di "minaccia grave, urgente e crescente". Ban Ki-moon: lentezza glaciale dei negoziati INTERVENTO STORICO CON NUMEROSI APPLAUSI ALL'ONU 2009-09-23 DEL PRESIDENTE OBAMAIL DISCORSO DI OBAMA: Dal sito di Repubblica- INGLESE ITALIANO2009-09-23 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-09-22 a new york il vertice Onu sul clima Obama: "Clima, rischiamo catastrofe" Il presidente Usa parla di "minaccia grave, urgente e crescente". Ban Ki-moon: lentezza glaciale dei negoziati MILANO - "La minaccia è grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile". Il presidente americano Barack Obama lancia l'allarme al vertice Onu sul clima a New York. BAN KI-MOON - L'incontro al Palazzo di Vetro è stato aperto dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che ha rimproverato la comunità internazionale per la "lentezza glaciale" dei negoziati verso un nuovo trattato internazionale che sostituisca il protocollo di Kyoto. Ban ha detto che "abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori" causati dal surriscaldamento del pianeta e ha avvertito che "sull'Artico i ghiacci potrebbero sparire entro il 2030 e le conseguenze sarebbero sentite dai popoli di ogni continente". Il cambiamento climatico colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati e in particolare l'Africa, dove "il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo - ha detto -, destabilizzando Stati e rovesciando governi". Ban ha lanciato un appello ai Paesi industrializzati, invitandoli "a fare il primo passo", perché così "altri adotteranno misure audaci". Il nuovo trattato deve includere "obiettivi per la riduzione di emissioni entro il 2020 e supporto finanziario e tecnologico" ai Paesi in via di sviluppo, cioè quelli che "hanno contribuito di meno a questa crisi ma hanno sofferto di più, e per primi". Un fallimento alla conferenza sul clima di Copenaghen, il prossimo dicembre, sarebbe moralmente ingiustificabile. Ban ha ricordato che, da qui alla conferenza, "i giorni effettivi per i negoziati sono soltanto quindici". Un flop sul clima, ha aggiunto, sarebbe "moralmente ingiustificabile, economicamente miope e politicamente avventato". Clima, Medio Oriente, Cina: il presidente americano Barack Obama ha in programma oggi una raffica di attività nella sua prima giornata di incontri a New York per l'apertura dei lavori della Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Obama aprirà la giornata con un discorso al vertice Onu sul clima, un evento che tenta di rilanciare il negoziato in vista dell'appuntamento di dicembre a Copenaghen. Il presidente Usa ha in programma in mattinata anche due incontri bilaterali col premier israeliano Benjamin Netanyahu e col presidente palestinese Abu Mazen che saranno seguiti da un incontro a tre (previsto per le 17.30 italiane) che mira a fare decollare il negoziato di pace tra israeliani a palestinesi. Obama parteciperà ad una colazione di lavoro al Waldorf Astoria Hotel, dove alloggia l'inquilino della Casa Bianca, con i capi di stato dell'Africa sub-Sahariana. Nel pomeriggio il presidente americano vedrà il collega cinese Hu Jintao (che sarà presente a sua volta al vertice sul clima). Quindi Obama farà un intervento alla Clinton Global Iniziative, il super-vertice sulla filantropia. L'intensa giornata del presidente americano si concluderà in serata con la partecipazione al palazzo di vetro alla cena offerta dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per i leader partecipanti al vertice Onu sul clima.
22 settembre 2009
2009-09-16
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-09-22 Onu, Ban Ki-moon attacca "Negoziati a lentezza glaciale" Vertice al Palazzo di Vetro per far uscire dallo stallo le trattative per il nuovo trattato internazionale che sostituirà il protocollo di Kyoto. Obama: "Il tempo sta per scadere" Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon NEW YORK - Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha aperto il vertice sul clima al Palazzo di Vetro rimproverando la comunità internazionale per la "lentezza glaciale" dei negoziati in un nuovo trattato internazionale che sostituisca il protocollo di Kyoto. Allarme del presidente americano Barack Obama: "Rischiamo una catastrofe irreversibile". Il vertice è stato organizzato dallo stesso Ban Ki-moon per far uscire dallo stallo i negoziati internazionali in vista dell'appuntamento di Copenaghen a dicembre. Secondo il viceministro degli esteri cinese He Yafei, la Cina lancerà un segnale positivo sulla propria volontà di impegnarsi a contenere le emissioni di gas inquinanti. Parlando dal podio dell'Assemblea, il Segretario generale ha ricordato che, anche se la conferenza di Copenaghen per accordarsi sul nuovo trattato è a dicembre, "i giorni effettivi per i negoziati sono soltanto quindici". A parere di Ban un fallimento di Copenhagen sarebbe "moralmente ingiustificabile, economicamente miope, politicamente avventato: non possiamo seguire questa strada" perché, ha detto, "la storia potrebbe non offrici un'occasione migliore di questa". Ban Ki-moon ha sottolineato che "abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori" causati dal surriscaldamento del pianeta. Il segretario generale, recentemente in missione al Polo Nord, ha anche avvertito che "sull'Artico i ghiacci potrebbero sparire entro il 2030 e le conseguenze sarebbero sentite dai popoli di ogni continente". Il cambiamento climatico, ha continuato Ban, colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati, e in particolare l'Africa, dove "il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo destabilizzando Stati e rovesciando governi". Ban ha lanciato un appello ai Paesi industrializzati, invitandoli "a fare il primo passo", perché "se lo farete - ha continuato il segretario generale - altri adotteranno misure audaci". Per il capo del Palazzo di Vetro, il nuovo trattato deve includere "obiettivi per la riduzione di emissioni entro il 2020" e "supporto finanziario e tecnologico" ai Paesi in via di sviluppo, cioè quelli che "hanno contribuito di meno a questa crisi ma hanno sofferto di più, e per primi". Allarmanti le parole del presidente Usa Barack Obama: la minaccia, ha detto, è "grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile". Obama ha detto che gli Stati Uniti hanno "fatto più negli ultimi otto mesi per promuovere la energia pulita e ridurre l'inquinamento da anidride carbonica che in qualsiasi altro periodo della nostra storia", ha sottolineato, rimarcando il cambio di passo in materia di lotta al riscaldamento del pianeta, fatto dalla suja amministrazioneripsetto alla politica del suo predecessore George W. Bush. "Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere", ha ammonito Obama. "La sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli - la nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza - sono a rischio" a causa della minaccia climatica, ha aggiunto il presidente americano. (22 settembre 2009)
Oceani sempre più caldi ad agosto toccato il record Le temperature hanno segnato un valore di 16,9°C, ossia 0,6°C superiore alla media del secolo. Il tetto più alto dal 1880, da quando cioè si raccolgono dati in modo scientifico di LUIGI BIGNAMI CE lo ricordiamo ancora molto bene il caldo del mese di agosto che ci ha fatto sospirare a lungo i temporali arrivati solo all'inizio di settembre. Un po' a tutti sembrava che ci fosse qualcosa di anomalo. La conferma arriva ora dai ricercatori. Risulta infatti che la temperatura media del pianeta per il mese appena trascorso è stata seconda solo al 1998, mentre per l'intera estate astronomica (giugno-agosto) la temperatura media si pone al terzo posto (questo perché il mese di luglio ha visto una temperatura relativamente mite). Ma un record c'è. E riguarda la temperatura degli oceani. Durante il mese di agosto, infatti, e per il periodo che va da giugno ad agosto, ha segnato il primato di ogni tempo, o meglio dal 1880, da quando cioè, si raccolgono dati in modo scientifico. Lo afferma il National Climatic Data Center del NOAA degli Stati Uniti. Durante il periodo che va da giugno a fine agosto infatti, le temperature della superficie degli oceani hanno segnato un valore di 16,9°C, ossia 0,6°C superiore alla media del secolo che risulta essere di 16,3°C. Anche per le terre emerse, comunque, le temperature sono state ben superiori alle medie, producendo ondate di calore che dall'Australia hanno interessato l'Europa, parte del Medio Oriente, il nord-ovest dell'Africa e la parte meridionale del Sud America. Australia e Nuova Zelanda, in particolare, hanno registrato il più caldo agosto da quando registrano le temperature meteorologiche. Un record che vale per tutto l'emisfero meridionale del pianeta, terre emerse e acque oceaniche comprese. Il riscaldamento globale delle acque del pianeta ha prodotto un effetto notevole sui ghiacci del Polo Nord, i quali, a fine agosto, sono scesi ben sotto la media calcolata tra il 1979 e il 2000 che segna un valore di 6,8 milioni di km quadrati di estensione, in quanto hanno toccato un valore minimo di 5,3 milioni di chilometri quadrati, il quale, seppur superiore alla massima riduzione segnata nel 2007 (con 4,5 milioni di chilometri quadrati), non dimostra certo una ripresa significativa della loro estensione. Unica eccezione in questo mondo più caldo risulta l'estensione dei ghiacci antartici, quelli del Polo Sud, dove in agosto essi sono risultati del 2,7% superiori al periodo 1979-2000, un incremento che segue il trend di questi ultimi decenni. Il riscaldamento generale potrebbe avere una duplice spiegazione. Da un lato vi è l'andamento generalizzato della crescita delle temperature in relazione all'incremento dell'effetto serra, dall'altro l'arrivo di un nuovo episodio di El Nino, una situazione di per sé naturale di aumento della temperatura di una gran parte dell'Oceano Pacifico, che può avere ripercussioni su tutto il pianeta. El Nino è un fenomeno ciclico che si ripresenta ad intervalli che vanno da 2 a 7 anni. Quando si manifestò con violenza negli anni 1997-98 la sua azione, combinata con quella del riscaldamento globale, fecero del 1998 l'anno più caldo del secolo, al punto da causare le peggiori siccità e i più aggressivi incendi forestali nel sud-est dell'Asia a memoria d'uomo. Stando alle attuali proiezioni tuttavia, il nuovo evento non dovrebbe raggiungere un'intensità simile a quella degli anni Novanta; pur tuttavia potrebbe fare del 2010 un anno assai caldo. "Non è da escludere che il riscaldamento globale si faccia sentire molto di più che non negli ultimi anni, che sono stati leggermente più freddi rispetto alle punte massime avute tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del nuovo secolo", ha detto Chris Folland del Met Office Hadley Centre for Climate Prediction and Research. Ma a chi piacciono le previsioni a lungo termine va ricordato anche che alcuni climatologi prevedono comunque un raffreddamento possibile del pianeta, in seguito alla mancanza di macchie solari che si sta prolungando in modo anomalo. (18 settembre 2009)
2009-09-16
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-09-22 Summit Onu sul Clima. Obama: "la minaccia è grave. Rischiamo catastrofe irreversibile" Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere", ha messo in guardia il presidente americano Barack Obama intervenendo oggi a New York al vertice Onu sul clima. "La sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli - la nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza - sono a rischio" a causa della minaccia climatica, ha aggiunto il presidente americano. Per il presidente americano la minaccia è "grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile". 22 settembre 2009
2009-09-16
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-09-22 Clima: la Cina taglierà "sensibilmente" le emissioni di Co2 entro il 2020 commenti - | condividi su Facebook|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 22 settembre 2009 La Cina si impegna a ridurre "sensibilmente" le sue emissioni di CO2 entro il 2020. L'annuncio è venuto dal presidente cinese, Hu Jintao nel corso del summit sul cambiamento climatico convocato dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon a New York nella settimana di apertura della 64esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Davanti a una platea di oltre 100 leader mondiali, Hu ha precisato che il suo governo sta portando avanti enormi sforzi per ridurre le emissioni di anidride carbonica per ogni unità di prodotto nazionale lordo di un "margine notevole" entro il 2020, rispetto al 2005. Pechino continuerà ad agire "con determinazione", ha assicurato il presidente cinese illustrando nuovi piani per l'estensione di programmi di risparmio energetico e ambiziosi obiettivi per la riduzione della "intensità" dell'inquinamento. Hu ha parlato di un importante aumento della superficie boschiva, di "tecnologie eco-sostenibili" e di un consumo pari al "15%" sul totale da fonti rinnovabili entro il 2020. In precedenza Barack Obama aveva detto oggi a New York al vertice Onu sul clima che la minaccia è "grave,"Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere", aggiungendo che la sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli - la nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza - sono a rischio: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile". Anche il neo primo ministro del Giappone Yukio Hatoyama ha invitato la comunità internazionale a varare "un Green New Deal, come quello iniziato dal presidente Obama". Hatoyama ha ricordato le misure che saranno adottate dal Giappone e che erano già presenti nel "manifesto elettorale" del suo partito, il quale promette "la riduzione del 25% delle emissioni di gas serra entro il 2020". Hatoyama ha però aggiunto che "il Giappone da solo non può fermare il cambiamento climatico" e per questo motivo "i Paesi sviluppati devono guidare la riduzione delle emissioni".. 22 settembre 2009
2009-09-16
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